sabato 2 aprile 2011

Angolonero


(...) La discarica è una metafora, ma ancor più forse è una sineddoche. Noi crediamo che i rifiuti, una volta espulsi dalle nostre case, fuoriescano anche dalla nostra vita e non vediamo che viviamo tutti in una enorme discarica a cielo aperto. Non solo perché siamo circondati da sostanze tossiche, respiriamo veleni, mangiamo chissà cosa, ma perché i nostri stessi pensieri sono avvelenati dal pregiudizio, dall'ignoranza, dalla superficialità.

Il tema dei rifiuti è al centro di Corpi di scarto. Ma se l'autrice è Elisabetta Bucciarelli non può mancare la riflessione più intima e spietata sull'umanità dolente: siamo tutti il rifiuto di qualcuno. Quest'affermazione lapidaria (lanciata nel libro dalla voce fuori campo della Profetessa) genera una riflessione positiva: essere scarto, rifiuto, produce l'opportunità di una "seconda vita". Diversa, più autentica. Ciò che per qualcuno è un rifiuto, per qualcun altro è un tesoro prezioso. (...)



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