La scrittrice Bucciarelli: il poliziotto tra realtà e finzione narrativa
"Diciamo che uno degli aspetti che distinguono i miei libri da altri di questo genere è la mancanza di culto dell’assassino. E poi – ha aggiunto – non c’è happy end, in quanto ritengo che questi romanzi debbano essere un mezzo attraverso cui il lettore possa avvicinarsi al male, capire che la detection può cercare di conoscere la realtà dei fatti ma anche che la soluzione dei casi non è così scontata”.Inizia e finisce QUI.